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I 5 top manager più pagati in Italia lo scorso anno

marchionneQuando si parla di manager è normale pensare subito “ma quanto guadagnano?” Partendo dal presupposto che ci sono alcuni manager che guadagnano davvero tanto rispetto ai risultati che ottengono, ce ne sono altri che, invece, per la forza delle loro decisioni e per la bontà dei risultati che sono in grado di far registrare, meritano tutto il loro stipendio, dal primo all’ultimo euro.

Prendiamo Sergio Marchionne, ad esempio, il manager più pagato a Piazza Affari nel 2014. Due anni fa lui ha preso, secondo delle stime, qualcosa come 6,6 milioni di euro, a cui aggiungere circa 25 milioni che la FCA gli ha pagato per delle transazioni specifiche e fondamentali in termini strategici, dal grande effetto sui risultati aziendali.

Marco Tronchetti Provera, a.d. di Pirelli, ha incassato nel 2014 un totale di 2,95 milioni di compensi fissi (di cui poco meno di 1 milione di Pirelli & c e 2 milioni da Pirelli Tyre), oltre che 2,5 milioni circa come bonus ed intentivi. A questo bisogna aggiungere anche i compensi che il dirigente milanese riceve dagli impieghi in altre aziende: Tronchetti Provera è anche Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione di Mediobanca, è membro del Cda di RCS Quotidiani, della Bocconi e di Eurostazioni. Nessun compenso, invece, viene dalla partecipazione di Marco Tronchetti Provera nelle varie fondazioni, tra cui sia la Fondazione Pirelli che la Silvio Tronchetti Provera.

Mario Greco, amministratore delegato di Generali, ha guadagnato nel 2014 circa 3 milioni di euro. Si tratta di uno dei manager italiani più pagati a Piazza Affari, a capo della compagnia di assicurazioni dal 2012.

Carlo Cimbri, amministratore delegato di Unipol, ha portato a casa, lo scorso anno, poco meno di 3 milioni di euro dalla sua azienda, mentre meno di 1 milione dalla controllata UnipolSai, che fanno circa 3,8 milioni di euro.

Remo Ruffini, a.d. di Moncler, una delle più grandi aziende del panorama dell’abbigliamento italiano, ha incassato, nel 2014, circa 2,5 milioni di euro. Considerando la crescita a doppia cifra nel 2014 e l’indebitamento in calo, dobbiamo dire che si tratta di soldi ben spesi. In una nota, il numero dell’azienda nota per essere stata, negli anni ’80, uno dei simboli dei paninari, si è detto soddisfatto.

Posted on Dicembre 29, 2015 by Carlo Fraccini. This entry was posted in Economia. Bookmark the permalink.
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