5 brand che stanno andando forte nel 2019

Quali sono i 5 brand che stanno andando bene nel 2019? Ci sono dei marchi, delle aziende, che investono molto sulle proprie realizzazioni. Hanno la fortuna di investire nelle innovazioni, cercando di stupire il cliente con la qualità dei materiali. Per riuscire ad emergere nel 2019, con la competitività delle aziende e dei settori, è indispensabile creare qualcosa di perfetto.

Brand italiani che vanno bene: quali sono?

La clientela è ormai diventata più esigente. In quanto compratori, vogliamo solo il massimo per la nostra casa o per l’abbigliamento. Questo discorso vale in ogni settore: siamo esigenti, vogliamo il massimo e non ci accontentiamo.

Ne consegue che diversi brand hanno deciso di adattare una nuova filosofia del lavoro, per offrire innovazioni, tecniche moderne e materiali che ci lasciano senza fiato dalla perfezione. Ma ci sono dei brand, tuttavia, che durante il 2019 stanno riscuotendo successo e ottimi profitti. Abbiamo deciso di analizzare alcuni brand, di cui vi parleremo nello specifico nel prossimo paragrafo, spiegandovi come mai nel 2019 si stanno affermando come i migliori.

5 brand italiani tra i migliori del 2019

  • Stosa cucine: è indubbiamente uno dei migliori brand del 2019, che sta acquisendo maggiori consensi e sempre più fama. Se dovete acquistare delle cucine, qui troverete vari stili di arredo, pehttps://www.stosacucine.com/it/cucine-c37 r scegliere solo il massimo. Varietà e qualità sono le caratteristiche dell’azienda.
  • Nuvola Parmareti: questo brand offre tutto per la camera da letto. Scegliere i complementi per la camera da letto non è facile. Per questo motivo è importante affidarsi solo ai brand migliori, proprio per ottenere la qualità sperata. Questo è uno dei più interessanti, poiché permette di unire qualità e resistenza.
  • MSC: di recente, le statistiche hanno notato come la MSC stia di nuovo andando al rilancio. Le vacanze e i pacchetti offerti dalla compagnia vi permettono di fare un viaggio da sogno.
  • Armani: il top nel settore dell’abbigliamento, un marchio luxury a cui possiamo affidarci per ottenere solo il meglio. Abbigliamento di alta moda e design.
  • Kinder: uno dei principali marchi della Ferrero, uno dei più importanti al mondo. Non c’è supermercato che non li venda!

Ristrutturazioni bancarie degli ultimi 2 anni

Una delle principali tendenze del settore bancario dopo la crisi è quella delle ristrutturazioni. Quali sono stati, negli ultimi 2 anni, gli sviluppi comuni tra i paesi e le analogie all’interno di gruppi bancari più piccoli? Andiamo a vedere la base per un’analisi più mirata dei principali cambiamenti e delle principali modifiche, oltre che le implicazioni di quello che è accaduto in passato.

In UE, ad esempio, la nuova direttiva sui servizi di pagamento mira a rafforzare la concorrenza nel settore dei pagamenti tramite i cambiamenti e le innovazioni tecnologiche quali
fattori ambientali che hanno interessato le banche.

In maniera particolare, sono cinque i cambiamenti strutturali nel settore bancario che si sono visti dopo la crisi:

  • l’andamento delle dimensioni degli asset e la capacità di risorse dei sistemi bancari nazionali di far fronte ad eventuali momenti di crisi;
  • le variazioni della concentrazione del sistema;
  • i nuovi modelli di business e di strategie bancarie, compresa la composizione del patrimonio e le fonti di finanziamento;
  • i cambiamenti del profilo internazionale del settore bancario;
  • la redditività delle banche

Le dimensioni del sistema bancario

La crisi ha portato alla fine di un periodo di rapida – e in alcuni casi eccessiva – crescita per molti settori bancari nazionali.

Tra il 2003 e il 2007, la crescita media annua dei sistemi bancari membri del CGFS (Committee on the Global Financial System) è stata di circa il 12%.

In alcuni sistemi bancari europei, il rapporto tra le banche e le attività in rapporto al PIL è notevolmente diminuito dopo la crisi, mentre è aumentato in altri settori dell’economia.

Di particolare rilievo è stata la drammatica espansione del sistema bancario cinese, che è passato dal 230% circa al 310% del PIL nel periodo 2010-2016, diventando la più grande azienda del settore.

Oltre alle dimensioni dello stato patrimoniale, altre metriche di capacità indicano uno spostamento della capacità nel tasso di crescita dei settori bancari.

La dimensione delle reti di sportelli e il numero di dipendenti sono diminuiti dopo la crisi in diversi paesi europei, un trend più pronunciato in sistemi che hanno una capacità elevata rispetto alla loro popolazione (es. Italia, con la nascita di Solution Bank, e Spagna, con Santander che si rinnova sempre in termini di offerte). Al contrario, a causa della continua crescita finanziaria, il numero di filiali e dipendenti è aumentato in diverse zone EME (come Cina, India e Messico).


La protesta dei rider come simbolo dell’economia italiana

I rider sono un mondo all’interno del mondo stesso, ovvero quel gruppo di lavoratori che corrono per le strade delle città svolgendo le più svariate mansioni. Consegnare pizze o qualsiasi altro genere di prodotto alla clientela. Una sorta di “lavoratori non-lavoratori”, che da qualche tempo hanno fatto parlare di sé uscendo dal loro classico anonimato. I rider hanno quindi scelto di alzare la voce, ma in cosa consiste la loro protesta?

La protesta dei rider

Gli ultimi ad incrociare le braccia son stati i rider bolognesi e quelli che fanno consegne a domicilio a Rimini, che durante una bufera di neve hanno lanciato lo slogan: “una pizza non vale il rischio”. La protesta mira a combattere lo sfruttamento della loro opera, e ad ottenere tutti i diritti e le tutele necessarie a lavorare in sicurezza. Non solo, anche un giusto salario.

Ecco i rider italiani che cosa chiedono:

  • Introduzione di un contratto di categoria, precisamente il CCNL Trasporti e Logistica.
  • Revocare le false partite iva ed essere inquadrati con un contratto di lavoro adeguato.
  • Una retribuzione base che ammonta a 7,50 € netti all’ora.
  • Un compenso aggiuntivo se le consegne avvengono oltre l’orario di lavoro stabilito.
  • Rinnovo di tutti i contratti attualmente in scadenza.
  • Indennità malarica per lo smog dell’aria, la quale è stata individuata nel 30% del pagamento all’ora.
  • Copertura assicurativa totale per ciascun lavoratore e il quale costo sia a carico esclusivo del datore di lavoro.
  • Copertura totale dei costi che un rider sostiene per la manutenzione del proprio mezzo e per spostarsi. Inoltre, i costi del cellulare per eventuali chiamate al cliente in caso di problematiche relative alla consegna.
  • Indennità chilometrica oltre i 3,5 km su strada, considerando la distanza che va dal punto di partenza al punto di consegna.
  • Fornitura dell’attrezzatura occorrente, ovvero la tuta impermeabile in caso di condizioni atmosferiche avverse e di un caschetto a norma.

Sono molti i rider in Italia che sulla scia delle proteste avvenute fino ad ora si uniscono al treno degli scioperanti. Per molti anni questa categoria è stata silenziosamente e colpevolmente dimenticata, ora la loro voce ha cominciato a far sentire il proprio disagio.


De Benedetti e Marco Tronchetti Provera: due figure a confronto

Carlo De Benedetti e Marco Tronchetti Provera, due persone che rappresentano l’Italia imprenditoriale, due modi di fare azienda “vecchio stile” (ma sempre attuale). I due non sono certamente amici, anzi, pochi mesi fa il De Benedetti aveva citato in giudizio il Tronchetti Provera per delle presunte frasi calunnianti (salvo poi il giudice riconoscere l’innocenza di Tronchetti Provera), occasione che non ha certo contribuito a rafforzare i rapporti tra i due, anzi.

Chi è Marco Tronchetti Provera

Imprenditore da più di due decenni alla guida di Pirelli, Tronchetti Provera è milanese di nascita, uno di quelli che sono definiti precursori dei loro tempi e sempre “in voga”.

Tronchetti Provera è tornato alla ribalta dei media nazionali ed internazionali per la decisione, presa nel 2015, di cedere Pirelli ai cinesi di Chem China, in un’operazione votata alla protezione dell’azienda milanese degli pneumatici dall’attacco di concorrenti più grandi.

Con questa scelta, criticata da molti, Tronchetti Provera ha dimostrato di averci visto lungo, e non è un caso se Pirelli è cresciuta molto in questi due anni, specializzandosi nella produzione di pneumatici consumer destinati alle auto familiari, e lavorando per quotarsi in borsa entro il 4° trimestre 2017.

Chi è Carlo De Benedetti

Noto anche come “l’Ingegnere”, le avventure imprenditoriali di De Benedetti non sono state sempre un successo.

Nel 1976, grazie all’aiuto di Gianni e di Umberto Agnelli, venne nominato amministratore delegato in FIAT. De Benedetti cercò di svecchiare la dirigenza FIAT, avventura che tuttavia non ebbe grande seguito perché dopo solo 4 mesi fu costretto ad abbandonare la guida del Gruppo a causa di mai specificate “divergenze strategiche”.

Migliore fu l’avventura in CIR, mentre quella in Olivetti conobbe alti e bassi e portò, nel 1996, all’abbandono della barca da parte di De Benedetti e al successivo fallimento aziendale.

Tronchetti Provera vs De Benedetti, chi è migliore?

Non possiamo certamente definire chi, tra Tronchetti Provera e De Benedetti, sia migliore, anche perché sono diverse le loro avventure e diverse le occasioni che li hanno portati lì dove sono arrivati. Sicuramente sono due imprenditori importanti, due di quelli da cui imparare davvero molto.

 


Italia, Paese di anziani

È ufficiale, e non è nemmeno una novità, che l’Italia rappresenti uno dei Paesi più vecchi al mondo, nonché il più anziano d’Europa. E non ci si riferisce al fatto che il nostro sia un Paese vecchio essendo stato uno dei fondatori del continente, ma si parla della popolazione contenuta al suo interno. (altro…)


Quanto valgono in fatturato le festività

festivitaPer le aziende che ne sono direttamente o indirettamente coinvolte, il periodo di Natale e Capodanno è particolarmente ricco, anche da un punto di vista economico. I fatturati, infatti, subiscono un vero e proprio lifting dalle festività, anche se ovviamente non tutte le aziende ne possono beneficiare. Ma qual’è il valore del periodo di feste, in fatturato? (altro…)


I 5 ingredienti del successo

successoIl successo è una nozione soggettiva, se mai essa esiste. Per semplicità, supponiamo che più in alto sei sulla piramide dei bisogni di Maslow, meglio stai facendo. Per dirla in parole semplici, non si può puntare al vertice se non si ha abbastanza cibo, denaro per pagare le bollette, amore e stima per sentirsi bene con sé stessi e con il proprio essere uomo o donna. Partendo da questo presupposto, se vuoi sapere come avere successo ecco cosa puoi fare per muoverti in alto nella piramide. (altro…)


Ciao ciao Pirelli

pirelliChina National Chemical Corp (più comunemente ChemChina) ha acquistato lo scorso anno Pirelli, quinto produttore di pneumatici al mondo, concludendo un affare da 7,1 miliardi di euro che porterà l’azienda italiana, nata 143 anni fa, nelle mani dei cinesi. (altro…)


La terra dei fuochi brucia ancora…

terra-fuochiLa terra dei fuochi continua a bruciare, nell’indifferenza generale. Nonostante quello che il governo Renzi aveva annunciato in termini di bonifiche di una delle aree più inquinate in Italia, bisogna ancora partire. E intanto l’inquinamento di quest’area della Campania continua a crescere.

Caivano, Giugliano, Orta di Atella… potremmo andare avanti così ancora per 52 volte, tanti sono i comuni che ufficialmente rientrano in quest’area dove tutto è possibile e nulla è permesso: tutto è possibile in termini di inquinamento e discariche, nulla è permesso alle famiglie che ci abitano per cercare di contrastare questa situazione.

Nella terra dei fuochi ci sono copertoni abbandonati, sacchetti di immondizia, cumuli di cose da buttar via… ma questa è solo la facciata, c’è molto altro in realtà. Per poter trovare tutto, ma veramente tutto, bisognerebbe scavare, andare oltre questo muri di rifiuti che serve solo a non far vedere che cosa c’è dietro.

E allora, cosa c’è? che cosa viene nascosto? La forestale ha recensito (altro…)


Prestiti online: il 50% viene chiesto con finalità ristrutturazione e arredamento

prestitiIl mondo dei prestiti è assolutamente variopinto, ci sono soluzioni per ogni necessità, da quelle di chi vuole comprare una nuova auto fino a chi vuole andarsene in vacanza pagandola a rate, oppure per chi cerca un finanziamento per arredare casa in maniera migliore e, perché no, ottimale da un punto di vista dell’efficienza energetica.

Una delle tendenze che da qualche mese a questa parte si sta affermando è proprio quella dei prestiti per arredamento e ristrutturazione, che sono in salita rispetto ad altre finalità.

Secondo gli ultimi dati, nel 2015 oltre il 50% dei prestiti erogati da banche e società finanziarie sono stati finalizzati proprio alla casa. Sono numeri davvero interessanti, che fanno presagire bene anche per il 2016 all’interno degli stessi comparti.

A questa percentuale deve aggiungersi anche un ulteriore 16% che, invece, riguarda i prestiti finalizzati all’acquisto di un nuovo elettrodomestico, come ad esempio una TV, una lavatrice, un frigorifero e così via. (altro…)