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La terra dei fuochi brucia ancora…

terra-fuochiLa terra dei fuochi continua a bruciare, nell’indifferenza generale. Nonostante quello che il governo Renzi aveva annunciato in termini di bonifiche di una delle aree più inquinate in Italia, bisogna ancora partire. E intanto l’inquinamento di quest’area della Campania continua a crescere.

Caivano, Giugliano, Orta di Atella… potremmo andare avanti così ancora per 52 volte, tanti sono i comuni che ufficialmente rientrano in quest’area dove tutto è possibile e nulla è permesso: tutto è possibile in termini di inquinamento e discariche, nulla è permesso alle famiglie che ci abitano per cercare di contrastare questa situazione.

Nella terra dei fuochi ci sono copertoni abbandonati, sacchetti di immondizia, cumuli di cose da buttar via… ma questa è solo la facciata, c’è molto altro in realtà. Per poter trovare tutto, ma veramente tutto, bisognerebbe scavare, andare oltre questo muri di rifiuti che serve solo a non far vedere che cosa c’è dietro.

E allora, cosa c’è? che cosa viene nascosto? La forestale ha recensito, qualche tempo fa, 52 buche in cui sono stati versati dei rifiuti tossici, scarti di grandi industrie. Non ci sono i soldi per poterle bonificare, però. E se non lo si fa, anche quelle (poche) zone non ancora colpite rischiano di fare la stessa fine.

Le piramidi di ecoballe della discarica di Taverna del Re, sono ancora lì, accatastate tra il 2001 e il 2008. Nessuno le ha tolte. Una delibera della giunta di Vincenzo De Luca ha approvato la decisione che 7 milioni di ecoballe vengano aperte una ad una per recuperare il materiale differenziabile. Un’impresa impossibile perché le stime dicono che ci vorrebbero circa 13 anni per poterle finire se si dovessero solo mandare all’inceneritore, figuriamoci aprirle e selezionare i rifiuti.

Ma dietro i copertoni e le buste dell’immondizia ci sono anche circa 31 mila tonnellate di fanghi tossici. Si dice che nella zona intorno a dove si trova le ecoballe di Giuliano ci siano circa 800.000 tonnellate di rifiuti industriali.

L’Istituto Superiore di Sanità ha lanciato un allarme pochi mesi fa, era gennaio, in cui ha affermato che in quest’area c’è un’elevata mortalità e una percentuale superiore alla norma di malformazioni congenite. Fegato, stomaco e polmoni sono gli organi più colpiti: quello che si mangia, si respira e si beve. E non è un caso.

Ma, in fondo, a chi interessa? Perché investire soldi per ripulire quest’area se ci sono degli interessi dietro?

Posted on Maggio 6, 2016 by Carlo Fraccini. This entry was posted in Denunce. Bookmark the permalink.
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